Problema degli scrittori emergenti e criteri di valutazione nelle recensioni

« Older   Newer »
  Share  
4m4nda
view post Posted on 2/10/2012, 19:07 by: 4m4nda




Avrei voluto evitare, ma la solita maschera di umiltà e gentilezza dietro la quale si nascondono gli autori è fin troppo spesso sottile tanto da farne intravvedere il ghigno astioso sotto.
Nella vita non si incontrano solo tappeti rossi srotolati davanti.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Come risposto nel commento alla recensione stessa, ho avuto l'impressione che Amanda, per la valutazione del racconto, si sia soffermata su canoni "commerciali" o comunque "di successo", e se accade che una lettura si scosti da essi, viene considerata superficiale.

Esattamente : impressione, perchè completamente fuori strada. Vorrei proprio sapere in base a cosa io dovrei riferirmi a canoni commerciali. E' solo un'idea fantasiosa non suffragata da alcuna mia affermazione.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Per fare prima, vi espongo uno dei casi:
In questa parte della recensione mi si dice di aver "copiato" Saruman
"Il mago cattivo nei sotterranei scimmiotta Saruman usando il palantir (l'Occhio di Amelice) e creando nuove razze"

Il problema non è COSA (da cui tutta la spiegazione sulla cristallomanzia e affini che ometto) ma COME si tratta un argomento.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Oltremodo ho trovato gran parte della recensione che non corrisponde alla realtà...

Ovvio sei l'autore: una recensione non positiva non è mai facile da accettare

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
avrei piacere (e penso anche il diritto) di esporne qualcuna, grazie in anticipo.

Sentiamo allora
CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Ritornando al "soffermarsi su canoni commerciali o di successo", mi rifaccio al commento della recensione:

Commento TUO della recensione. E sempre tue "idee" in merito a questi fantomatici canoni del successo in base ai quali il romanzo sarebbe stato valutato. Stai disquisendo su aspetti che non centrano nulla con il giudizio espresso nella recensione.
CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Il punto è questo: in un contesto di “surreale” e “fantasia” ci si può meravigliare di meravigliarsi? Io lo vedo come un controsenso!

Ok, che centra con la recensione?
CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
... una ragazza di venticinque anni ossessionata da una fiaba? (e alla fine scopre che poi tanto fiaba non è, e quell'ossessione ha pure la sua bella spiegazione...)

Ci sono vari modi per raccontare un'ossessione di una persona, a veri livelli di introspezione psicologica. Qui abbiamo una venticinquenne che si fa raccontare DALLA MAMMA ogni sera la stessa favola. Già mio figlio di 5 anni chiede altro.
Vogliamo chiamare tutto questo "favola surreale"? va bene . Allora deve mantenere lo stesso registro per tutta la storia in modo che sia chiaro l'intento. Altrimenti si corre il rischio solo di avere intermezzi assurdi in contesto che è tutto fuorchè surreale ( a meno che non si consideri il fantasy surreale in quanto tale, ovviamente).

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
ma nulla è stato detto sul piccolo protagonista della terza storia: Daniel.

Appunto. Compare solo nella terza storia e non ne è nemmeno il protagonista principale. La sua introspezione è rasente allo zero e passa quasi inosservato. Il fatto che un bambino si svegli dal sonno con un oggetto per far dire al lettore : "Ma allora era un sogno, ma forse no perchè c'è l'oggetto" non fa cambiare di una virgola tutto il pensiero su come è stata narrata la storia precedentemente. Era così importante? Ulteriore occasione mancata.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Coelesti Hierarchia:
Forse più importante è stato ritenuto fermarsi sulla Coelesti Hierarchia, dando a intendere di aver scritto una cosa sbagliata, in riferimento al pantheon. Infatti, il pantheon non centra nulla, mi sono documentato sulla Coelesti Hierarchia di Tommaso D'Aquino.
Perché screditare così, senza neanche informarsi?

No, egregio signor Trianni, non sbagliata, si informi lei prima di dare dell'ignorante alla gente, ma FUORI LUOGO. In un mondo dove non esite la religione cattolica cristiana con tanto di Padre, Flglio e Spirito Santo (ma dei, magia, feste pagane inizio stagioni e chi ne ha più ne metta) è gia azzardato usare figure come gli angeli, ma addirittura definirli per benino come ha fatto Tommaso D'Aquino...
Mi è capitato anche di leggere, in un altro romanzo sempre in contesto medioevale, di un elfo guerriero che disquisiva di leggi della termodinamica. Ovviamente anche questa scelta dell'autore la trovai fuori luogo. Non certo per ignoranza dei principi della termodinamica.
Prima di tutto rendere credibili i personaggi.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Mancanza di colpi di scena:
Nella recensione viene scritto "senza colpi di scena o misteri che si rivelino poco a poco"
A tal proposito, tralasciando i piccoli misteri, che vi assicuro questo racconto ne è davvero pieno, sfido chiunque, leggendo il racconto, a prevedere le origini delle ferite alla schiena di un uomo che si trasforma in lupo e combatte contro demoni, e soprattutto prevedere cosa c'è dietro al risveglio di Daniel.
(Vorrei capire quali criteri si seguono per scrivere delle recensioni... mah!)

Bravo! Sfido anche io!
Il problema è che i personaggi fanno costantemente la telecronaca di quanto stanno facendo o sta accadendo e quindi è impossibile essere sorpresi in quanto manca totalmente la suspense.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
Cosa dice questo racconto:
Secondo la recensione, nulla. Strano, eppure si parla di alcuni problemi degli adolescenti (certe fobie le vedo spesso anche a persone più grandi di venticinque anni); riferimenti ai problemi ecologici attuali (dove gli alchimisti nei loro esperimenti combinano materiali non proprio naturali, e i risultati li conosciamo bene); e per ultimo ma non per importanza, si propone ampiamente il mistero dell'esistenza dello spirito (che già di per sé è fra i misteri più discussi da sempre) dopo la morte.
Ma che cosa deve dire un racconto più di questo?

Dipende sempre da come lo dice.

CITAZIONE (Carmelo Trianni @ 2/10/2012, 16:42) 
In definitiva, invito a prendere in considerazione queste mie osservazioni, ovviamente replicando dove non non ci si trova d'accordo.
Al contrario, non chiedo una rivalutazione del racconto stesso, ma la correzione della recensione, perché così com'è, ritengo che danneggi la mia persona e il racconto stesso

Una recensione è una recensione. Una opinione su uno scritto, non sulla moralità o attitudini sessuali dell'autore che non deve quindi sentirsi danneggiato da alcun attacco personale, che ha tutto il diritto di essere espressa.
Esitono i commenti per dissentire e il forum per discuterne, come infatti è stato fatto.
Grazie a Dio (quello di Tommaso D'Acquino) questa non è una testata giornalistica soggetta a questa o quell'altra pressione di regime.

Saluti




 
Top
13 replies since 2/10/2012, 15:42   540 views
  Share